Diciamo subito che a noi italiani molto spesso piace
utilizzare parole straniere per identificare degli oggetti specifici, nella maggior parte dei casi perché “suonano meglio”.
Così, per esempio, al posto di “
cordino” o “
laccetto” utilizziamo “
lanyard” perché, di fatto, appare anche più professionale. In inglese la parola lanyard significa, appunto, cordino (o cordone).
Ad oggi li usiamo soprattutto per due motivi principali: come
porta badge o
per il cellulare, anche come accessorio. Tuttavia gli usi che se ne facevano anche
nel passato erano molto diversi e in generale tutti
nel campo militare.
Per esempio, c’è un intero articolo pubblicato sul
sito web ufficiale dell’esercito australiano intitolato appunto
Lanyard (lo trovi a questo link: www.army.gov.au/our-history/traditions/lanyard ) che mostra anche la foto di un capitano che indossa un cordino rosso sulla sua spalla destra, come ornamento.
Il lanyard è forse l’oggetto che meglio spiega il concetto di
semplicità e utilità: in verità è un semplice cordoncino ma decisamente molto utile, ci lascia infatti le mani libere per poter fare altre cose, non solo durante le fiere e i congressi, ma anche in occasioni più particolari, per esempio i lanyard specifici per la GoPro o per l’apnea.
Probabilmente proprio questa sua semplicità lo ha reso
uno dei gadget personalizzabili più popolari tra le aziende che vogliono fare bella figura
spendendo poco.
Con
poco più di 200 euro su Fullgadgets è possibile acquistare
100 pezzi con stampa a un colore (il più economico è questo www.fullgadgets.com/portagadge ) oppure se si vuole un gadget decisamente più particolare e originale, optare per i
lanyard con nastro zip (www.fullgadgets.com/nastro-zip-bicolore).
Infine anche i materiali sono orami i più disparati: in poliestere, raso, simili ai lacci delle scarpe e addirittura
ecologici in bamboo.